10 settembre 2016

Calma, bambino mio: qui non c'e' niente.
Tutto e' come lo vedi: il bosco, il fumo,
la fuga dei binari.
Laggiù, da qualche parte, in terre lontane
ci sono un cielo più azzurro, e rose sul muro,
o una palma, o un vento più caldo.
E questo e' tutto.
Nient'altro che la neve, sui rami dell'abete.
Niente da baciare con una calda
bocca che, come tutte, col tempo si raffredda.
Tu dici, figlio mio, che hai un cuore forte,
che peggio che morire e' vivere inutilmente.
Di morte, parli? Non lo senti, lo schifo
della sua veste? Niente fa ribrezzo
come la morte cercata. Impariamo ad amare
le lunghe ore malate dell'esistenza,
gli angusti anni di smania,
quanto i brevi momenti in cui il deserto fiorisce.
Noi donne, noi siamo così vicine alla terra bruna.
Chiediamo al cuculo che cosa aspetta dalla primavera,
gettiamo le braccia intorno al pino spoglio,
cerchiamo nel tramonto segno e consiglio.
Amai un uomo una volta, non credeva a niente..
Venne un giorno freddo con sguardo vuoto,
se ne andò un giorno tristr con oblio sulla fronte.
Se il mio bambino non vive è suo...
Edith Sodergran
La tua nostalgia è un mare che puoi navigare,
la tua nostalgia è un terreno su cui puoi camminare,
perchè te ne stai allora inerte e scorata
fissando il vuoto?
Verrà un mattino con un orizzonte più rosso
di tutti gli altri,
verrà un vento a porgerti la mano:
mettiti in cammino!
 
Edith Sodergran