19 ottobre 2008

Temo la parola degli uomini


Rainer Maria Rilke

Ich fürchte mich so vor der Menschen Wort.
Sie sprechen alles so deutlich aus:
Und dieses heißt Hund und jenes heißt Haus,
und hier ist Beginn und das Ende ist dort.

Mich bangt auch ihr Sinn, ihr Spiel mit dem Spott,
sie wissen alles, was wird und war;
kein Berg ist ihnen mehr wunderbar;
ihr Garten und Gut grenzt grade an Gott.

Ich will immer warnen und wehren: Bleibt fern.
Die Dinge singen hör ich so gern.
Ihr rührt sie an: sie sind starr und stumm.
Ihr bringt mir alle die Dinge um

Temo tanto la parola degli uomini.
Esprimono tutto così palesemente:
E questo si chiama cane e quella si chiama casa,
e qui è l’inizio e la fine è là.
Mi preoccupa anche il loro intento, il loro gioco con lo scherno,
loro sanno tutto, quello che c’era e che sarà;
nessuna montagna gli appare meravigliosa;
il loro giardino ed il loro avere confina dritto con Dio.
Io voglio sempre ammonire e difendere: rimanete lontani.
Mi piace tanto sentire cantare le cose.
Voi le toccate: diventano rigide e mute.
Voi mi ammazzate tutte le cose

16 ottobre 2008

e me ne andrò - el viaje definitivo


Juan Ramon Jimenez

...E me ne andrò: E resteranno gli uccelli
a cantare:
e resterà l'orto, col suo albero verde,
e col suo pozzo bianco.
Ogni sera il cielo sarà azzurro e placido:
e suoneranno,come questa sera,
le campane del campanile.
Moriranno quelli che mi amarono,
ed il villaggio si rinnoverà ogni anno:
e in quell'angolo del mio orto fiorito e incalcinato,
il mio spirito errerà nostalgico...
E me ne andrò: e sarò solo, senza focolare, senza albero
Verde, senza pozzo bianco,
senza cielo azzurro e placido...
E resteranno gli uccelli a cantare...

El viaje definitivo

Y yo me iré. Y se quedarán los pájaros cantando; y se quedará mi huerto, con su verde árbol, y con su pozo blanco.

Todas las tardes, el cielo será azul y plácido; y tocarán, como esta tarde están tocando, las campanas del campanario.

Se morirán aquellos que me amaron; y el pueblo se hará nuevo cada a¤o; y en el rincón aquel de mi huerto florido y encalado, mi espíritu errará, nostáljico...

Y yo me iré; y estaré solo, sin hogar, sin árbol verde, sin pozo blanco, sin cielo azul y plácido.... Y se quedarán los pájaros cantando.


die endgultige Reise


Die endgültige Reise

Und ich werde gehen. Und die Vögel werden bleiben und singen; und bleiben wird mein Garten, mit seinem grünen Baum und seinem weißen Brunnen.

Jeden Abend wird der Himmel blau und friedlich sein, und läuten werden wie heute Abend die Glocken vom Kirchturm.

Sterben werden jene, die mich liebten und das Dorf wird neu jedes Jahr; und in jener Ecke meines weiß- blühenden Gartens wird mein Geist heimwehtrunken umherirren...

Und ich werde gehen; und ich werde allein sein, ohne Heim, ohne grünen Baum, ohne weißen Brunnen, ohne blauen und friedlichen Himmel... Und die Vögel werden bleiben und singen.

Jimenez



















3 ottobre 2008

SAUDADE, SEHNSUCHT



Ultimamente sono stato male e con nostalgia pensavo e penso tutt'ora alle bellissime corse su e giù per le colline brulle della mia montagna con la mia adoratissima padroncina "Sempre in Viaggio". Questa volta ho visto come e quando se n' é andata via da me.... avevo già notato la valigia pronta e mi ero allarmato perché sapevo che se ne sarebbe andata di nuovo. Le altre volte ad un tratto non c'era più e basta (hanno sempre cercato di distrarmi), ma questa volta l'ho accompagnata al treno in macchina insieme al signorino. Era triste vederla allontanarsi da me, mi giravo in macchina per seguirla con lo sguardo finché non la perdevo di vista, ci guardavamo e vedevo che lei piangeva (mi è parso di vedere qualche lacrima) per giunta in macchina ascoltavamo una musica che già di per se mi faceva morire dalla SEHNSUCHT (una specie di nostalgia straziante)... se riesco ve la faccio sentire, così capirete cosa vuol dire "saudade" (la canzone si intitola proprio così). Non sono passati molti giorni e mi sentivo malissimo, vomitavo tutto il giorno, ero stremato e non capivo il perchè.... La mamma non sapeva più che fare, finchè una principessina mi ha portato dal mio veterinario che mi ha tenuto in osservazione per un giorno ed una notte, facendomi vari esami.... speriamo bene, perché voglio ancora gironzolare e correre come il vento.....

27 settembre 2008

comprendiamo ciò che il vento ha scritto sulla sabbia


Così il nostro cuore è consacrato
con fraterna fedeltà
a tutto ciò che fugge
e scorre,
alla vita,
non a ciò che è saldo e capace di durare.

Presto ci stanca ciò che permane,
rocce di un mondo di stelle e gioielli,
noi anime-bolle-di-vento-e-sapone
sospinte in eterno mutare.
Spose di un tempo, senza durata,
per cui la rugiada su un petalo di rosa,
per cui un battito d'ali d'uccello
il morire di un gioco di nuvole,
scintillio di neve, arcobaleno,
farfalla, già volati via,
per cui lo squillare di una risata,
che nel passare ci sfiora appena,
può voler dire festa o portare dolore.
Amiamo ciò che ci somiglia,
e comprendiamo
ciò che il vento ha scritto
sulla sabbia.


Hermann Hesse da La felicità, versi e pensieri

25 settembre 2008

Intensità



"SONO QUELLA BALORDA INTENSITA' CHE E' UN'ANIMA......"

14 settembre 2008

custodisci il tuo cuore con ogni cura



Quando gioco con il “fratellino” Lesani o con Ares, il cucciolo, cerco spesso di trasmettere loro qualcosa che possa aiutarli nel loro viaggio in questa vita meravigliosa e piena di odori e sensazioni. Vorrei diventassero coraggiosi guerrieri che riescono a tenere lontano dai loro cuori le innumerevoli insidie che si presenteranno sul loro cammino e cito alcune frasi che ho letto insieme alla mia padroncina “Sempre in viaggio”.

“Sii pronto ad apprezzare ciò che incontri” DUNE F. Herbert

“Se non sai mollare gli ormeggi al crepuscolo e gettare le ancore in acque sconosciute, se non impari a sentire familiare tutti i venti, anche quelli più selvaggi che fanno tremare gli infissi della finestra e scoperchiano i vecchi camini, non hai alcuna idea della vita”. Aforismi di Marburgo F. Masini

“Custodisci il tuo cuore con ogni cura, poiché da esso sgorga la vita”. (a proposito di Heidegger)

I venti odo venire


Sono il guerriero del vento e delle ombre, perché corro veloce come il vento e mi piace giocare con le ombre. Mi piace osservare e sentire i venti con la mia amatissima padroncina “Sempre in Viaggio”. Talvolta, quando siamo nella valle incantata dell’alta montagna ci fermiamo per ore ad ascoltare i venti. Ci sono giorni dove sono furiosi e pazzi ed altri dove soffiano dolcemente come per cullarci, ma quasi sempre sono imprevedibili…. Credo che abbiano una loro personalità e che seguino delle piste, che solo raramente riesco ad anticipare, ma alla fine mi rendo conto che vanno e vengono come vogliono loro e non riesco a capire il loro disegno. Ci sono venti che sento arrivare e tutto attento ascolto, mentre la mia anima diventa irrequieta e cerco rifugio appoggiando il mio muso sulle gambe della mia padroncina, che come ipnotizzata guarda lontano e mi accarezza la testa. Magari pensa alla poesia che mi ha letto una volta mentre eravamo chiusi in casa e fuori turbinavano venti potenti e ruggenti, era come se fossero alla ricerca di noi ……

Vorgefuhl

Ich bin wie eine Fahne von Fernen umgeben.
Ich ahne die Winde, die kommen, und muß sie leben,
während die Dinge unten sich noch nicht rühren:
die Türen schließen noch sanft, und in den Kaminen
ist Stille;
die Fenster zittern noch nicht, und der Staub ist noch
schwer.

Da weiß ich die Stürme schon und bin erregt wie das
Meer.
Und breite mich aus und falle in mich hinein
und werfe mich ab und bin ganz allein
in dem großen Sturm.

Presagio
Io, come una bandiera entro infiniti spazi levata,
i venti odo venire, e in essi vivo,
mentre sotto di me, laggiù, tace ogni cosa e non si muove:
ancora s’aprono gli usci dolcemente,
ancora dorme il silenzio entro i camini, e senza
strepito è ferma ogni finestra, e greve
posa ancora la polvere sul suolo.
Ed io già sento la bufera, e tutto
rabbrividisco, come il mare:
fuori di me già mi riverso e in me ricado,
e mi dilato, e vivo
nella vasta bufera avida, solo.

R.M. Rilke

La bellezza risplende nel cuore..



Ares è nato in tarda primavera e sembrava un batuffolo di cotone.... la prima volta l'ho visto a maggio e mi veniva voglia di acciuffarlo per portarlo in giro..... pensavo "magari si potesse divertire anche lui", ma le sue padroncine non erano d'accordo.
La primavera da noi è molto bella, tutta la valle sembra vestita a festa ed il profumo degli alberi fioriti si sente ovunque.... ho sentito raccontare dalla mamma che tanti anni fa la valle era ancora più bella, perché non c'erano solo alberi di mele, ma tante diverse colture ed in primavera l'esplosione di tanti colori e profumi era stupefacente.
Quando guardo negli occhi di Ares, di Lesani e di Cora mi viene sempre in mente una frase che ho sentito dalla mia padroncina "Sempre in Viaggio.

"La bellezza risplende nel cuore di colui che ad essa aspira, più che negli occhi di colui che la vede." Gibran

ed è certo che nei nostri cuori risplende tanta bellezza....

7 settembre 2008

La capanna di legno



Quando sono nella valle incantata dell’alta montagna con la mia padroncina “Sempre in Viaggio” ogni giorno per me è una festa. Non so mai in anticipo dove vagabonderemo per ore e ore… l’unica cosa certa è che saremo immersi in un mare di odori, sapori e certe volte posso seguire delle piste che mi portano in luoghi bellissimi. La mia padroncina ogni tanto si ferma per ammirare il panorama e soprattutto le piacciono gli alberi; questi alberi cresciuti sopra i 2000 metri sono alberi particolari, resistenti e con radici che si intrecciano in modo bizzarro sul terreno roccioso e profumato. Ogni tanto lasciamo i sentieri appena abbozzati e ci inoltriamo nei boschi fitti….. a volte sbucano a pochi passi da noi caprioli o cerbiatti (io li sento molto in anticipo) e se non ci perdiamo per strada (è già capitato che la mia padroncina non riuscisse a trovarla) visitiamo la capanna magica di legno, abbarbicata sulla montagna e protetta da tanti alberi grandi e scuri. E’ un posto magico, dove si respira l’aria del bosco ricco di infiniti odori, tutti particolari e si sente il vento tra le chiome degli alberi ed io posso seguire mille tracce e giocare con le farfalle e le ombre.

6 settembre 2008

Lesani, Cora e Ares





Sono un cane solitario, anche se delle volte godo della compagnia dei miei simili. A sentire la mia padroncina noi animali siamo migliori degli uomini. Visto che corro sempre libero, spesso capita di incontrare altri cani (solitamente al guinzaglio) e i padroni si preoccupano quando mi avvicino; meno male che non mi allontano mai troppo da chi mi accompagna. Io sono pacifico, mi piace annusarli e delle volte giochiamo insieme. Per fare sorridere la mia amatissima padroncina “Sempre in Viaggio” basta che incontri un cane per strada e già si sente felice. Lei sostiene che le piacciono tutti, ma proprio tutti i cani ….i belli ed i brutti indistintamente, ognuno ha un suo carattere e se potesse li adotterebbe tutti; una volta l’ho vista litigare con un uomo che stava picchiando il suo cane, mai l’ho vista così arrabbiata in tutta la mia vita e avevo paura per lei, perché quell’omone era grande e grosso dieci volte lei; comunque ero già pronto all’azione per difenderla e non credo che avrei avuto delle difficoltà, i miei denti sono aguzzi e taglientissimi. Ovviamente ho i miei amici: ho conosciuto Lesani, un Rhodesian Ridgeback, quando era cucciolo e in pratica è cresciuto accanto a me, era piccolino e ora si è fatto bello grande, non ha ancora perso il vizio di leccarmi il pisellino, si vede che gli piace l’odore.... Mi sento molto protettivo nei suoi confronti, anche se sta diventando irruento e delle volte mi stufo pure a stargli dietro, ma io lo vedo come un mio fratellino e poi la sua padroncina, una delle mie principesse, quando lo porta in giro non si dimentica del vecchio Pablo e mi fa venire con loro. Cora avrà come minimo il doppio della mia età ….siamo vicini di case e “gabbia”. A lei piace stare nella sua gabbia, ci sta spesso e non soffre come me a star lì dentro, forse si sente addirittura protetta. Lei è docile e dolce, silenziosa e non si lamenta quasi mai, mentre io non riesco proprio a starci. Dovete sapere che in giardino, o meglio nell’orto (è grande) abbiamo una di fronte all’altra le nostre gabbie spaziose con dentro ognuno la propria casettina, tanto spazio e ombra. I miei mi vorrebbero chiudere lì dentro qualche volta, ma io non ci voglio stare, non so vivere senza la compagnia degli uomini. Qualche volta ci vado, ma solo perché “la mamma” sta lavorando nell’orto e non può avermi tra i piedi, anche se ho imparato a non calpestare le verdure, i fiori e cerco di seguire i sentieri tra i filari e le aiuole. Ares, l’ultimo arrivato in famiglia, un Golden Retriever quasi bianco, dolcissimo e giocherellone anche lui, cerca sempre di imitarci e di farci divertire, se vede che chi lo guarda ride, allora non smette più di ripetersi. Ognuno di noi vive in un contesto diverso, creando una comunanza tra umani e animali, e a volte questo nostro stare insieme mi esalta e mi libera, così pieno di gioia cammino per la stessa strada di chi ho accanto, siano essi cani o umani.

Sentirai il tuono

Certe sere provo una nostalgia struggente per il mio “Unico adoratissimo Padrone” o per la padroncina “Sempre in Viaggio”, mi rivedo con loro e il desiderio di averli a fianco mi strugge, meno male che mi distraggo facilmente e questa cosa non dura mai a lungo….altrimenti che pena. In quei momenti mi viene spesso in mente una piccola poesia che ho potuto sbirciare.


“Sentirai il tuono e mi rammenterai, penserai desiderava una bufera…. Sarà una striscia di cielo acceso di rosso e il cuore come allora in fiamme.” Anna Achmatova

Anche noi cani soffriamo le pene dell’amore, forse più di voi umani, perché noi sappiamo amare veramente, mentre i vostri amori sono alquanto superficiali. Voi avete la mente da mercanti, mentre noi amiamo incondizionatamente. Voi pensate sempre ad un tornaconto e se non siete adeguatamente ricompensati, cancellate la persona e cercate di conquistarne un’altra. Tanto alla fine sono tutti intercambiabili per voi. La mia padroncina mi dice spesso che sarebbe felice se riuscisse ad amare come lo so fare io, ma io so che lei mi ama e che mai mi farebbe del male…. è solo che forse non si fida troppo degli umani per poterli amare incondizionatamente.

2 settembre 2008

alberi

Gli alberi sono poesie che la terra scrive sul cielo. Gli umani li abbattono e li trasformano in carta per potervi registrare la loro vuotaggine... Gibran

il grande castagno



Tornati a casa dalla valle incantata ero esausto e dormii per alcuni giorni; una delle mie principessine, la più grande, mi portò dal veterinario, perché tutti erano preoccupati per la mia magrezza. Ma nonostante il tumore mi sento in piena forma e riguadagnerò di nuovo il peso perduto, perché ora non posso correre come vorrei….chi mi accompagnerebbe, visto che la mia amatissima padroncina “Sempre in Viaggio” non è qui con me. Gli altri sono impegnati e meno male, che qualche volta hanno un’oretta da dedicarmi, però il Signorino potrebbe portarmi più spesso in giro, lui sa che mi piace tanto. Con la “mamma” vado sempre nel prato vicino casa e mi piace stare lì, ci sono gli alberi, le ombre e le farfalle……ma io adoro fare lunghe passeggiate, qualche volta lei mi porta fino al castagno enorme, l’albero preferito della mia amatissima padroncina “Sempre in viaggio”. Lì la padroncina, ogni volta che passiamo, si siede appoggiata all’enorme tronco e guarda l’orizzonte, le montagne e il cielo, mentre io gioco lì accanto per poi proseguire insieme a lei verso mete più lontane e la stessa cosa si ripete quando torniamo dai nostri lunghi vagabondaggi; prima di rientrare a casa, ci fermiamo sotto l’enorme e vecchio castagno e questo succede in qualsiasi stagione. Ogni tanto ci vado fino a lì da solo (rarissime volte) o con la "mamma", anche lei ama questi alberi e Vi posso garantire che sono alberi notevoli, meno male che li hanno messi sotto protezione e così non vengono abbattuti per fini speculativi.

1 settembre 2008

valle incantata



Quest’anno prima che venisse a trovarmi la mia amatissima padroncina “Sempre in Viaggio” ero dimagrito parecchio e quando mi ha portato nella valle incantata in alta montagna, pur mangiando tantissimo, ero sempre magro come uno scheletro. Lei guardandomi era preoccupata, ma poi vedendomi correre tutto il giorno, per ore e ore, un po’ si tranquillizzò. Non riuscivo stare fermo, correvo, correvo e correvo più veloce del vento e qualche volta buttandomi nelle pozzanghere e nel fango ero imbrattato di terra ed anche di sterco di mucca. Ci siamo dimenticati di portarci dietro le spazzole per pulirmi e ricordo che un giorno, per rendermi un pochino presentabile mi buttarono addosso tanta di quell’acqua freddissima, e visto che tremavo tutto, lei mi avvolse con una coperta calda e mi coccolò per tanto tempo. La prima notte, per farmi dormire, sistemò un tappetino accanto al suo letto, ma non mi sentivo a mio agio e così gironzolai per parecchio tempo nella stanza, quando ero sicuro che loro si fossero addormentati, saltai sul letto vuoto che stava giusto a mezzo metro dal lettone dove dormiva la padroncina….. mi avrebbe sgridato? Quando si rese conto che ero salito sul letto vuoto, inizialmente bofonchiò un pochino e mi fece scendere, ma poi io risalii di nuovo e così lei stese una vecchia coperta dismessa sul letto ed io avevo ottenuto ciò che volevo. Desideravo stare alla sua altezza, così aprendo gli occhi potevo guardarla dormire e stavo più comodo e caldo.

Oltre le ombre mi piacciono anche le farfalle, seguo il loro volo e cerco di catturarle, ma solo per finta, ciò che mi intriga è il loro essere, così mutevole, così colorato e leggero. Infatti in certe culture precolombiane le farfalle sono considerate le messaggere del SAPERE e riescono a fare da collegamento tra le varie dimensioni. (mi sembra di averlo sentito raccontare da qualcuno). Un giorno correndo lungo un sentiero nel bosco – quanti profumi deliziosi - presi un uccellino, lo portai un pochino in giro, era un esserino tutto tremante e piccolino e poi lo posai dolcemente per terra. In quell’istante mi sorprese “L’uomo che disegna le Montagne” e l’uccellino sembrava paralizzato, lui chiamò la padroncina e mi guardarono con sospetto. Ma io so che non volevo fargli del male, anche a casa qualche volta porto in giro le galline, a loro piace, si buttano a terra e vogliono essere trasportate da me… è un gioco che facciamo ormai da parecchio. Meno male che la padroncina si ricordava di questo particolare, così cercò di mettere in salvo l'uccellino ... speriamo sia sopravvissuto.

31 agosto 2008

adesso io volo


Vi voglio tradurre la frase che ho messo sulla mia foto di presentazione, la traduzione ufficiale e la mia correzione tra parentesi, che secondo me rispecchia di più la citazione di Nietzsche, uno dei filosofi molto amati dalla mia padroncina “Sempre in Viaggio”.

Ho imparato a camminare: da quel momento mi lascio correre. Ho imparato a volare: da quel momento non voglio più essere urtato per smuovermi. Adesso sono lieve, adesso io volo, adesso vedo al di sotto di me (adesso io vedo me stesso sotto di me), adesso è un Dio a danzare se io danzo. (adesso è un Dio a danzare attraverso me.)

30 agosto 2008

Don Juan Matus


Quando leggete “il guerriero del vento e delle ombre” riderete, vi direte ma quale guerriero, guerriero, se ha paura di essere abbandonato, se gli piace dormire la mattina, se non ubbidisce e fa sempre di testa sua ecc. ecc. Forse mi conviene spiegarvelo con una bellissima frase che ho potuto sbirciare, mentre la stava leggendo la mia padroncina “Sempre in Viaggio”:

“Un guerriero è costantemente in guardia contro la grossolanità del comportamento umano. Un guerriero è magico e spietato – un dissidente con gusti e modi estremamente raffinati, che in questo mondo ha il compito di affilare i propri lati taglienti, pur celandosi in modo che nessuno fosse in grado di sospettare la sua spietatezza.” Don Juan

Rimasi colpito da questa frase e da allora mi piace sbirciare le letture della mia amatissima padroncina “Sempre in Viaggio”. Ogni tanto mi stupisco come alcuni umani riescano a trovare le parole perfette per descrivere complessi stati d’animo. Io non sono tanto portato per le parole, perché vivo di sensazioni, ma certe parole sono musica per le mie orecchie e balsamo per il mio corpo apparentemente in perfetta forma, ma dentro corroso da un brutto male. Non ho tanta voglia di lamentarmi del tumore che mi è stato diagnosticato, anzi vi dico che da guerriero cercherò di dissimulare spietatamente. Voglio godermi ogni secondo del mio viaggio su questa terra magica, in questa vita magica e vi cito un’altra frase bellissima:

“Tutto quello di cui abbiamo bisogno per cogliere le meraviglie di questa realtà è un distacco adeguato e, ancora di più, affetto e abbandono. “Un guerriero deve amare questo mondo”, mi aveva ammonito Don Juan, se vuole che esso, all’apparenza tanto banale, si spalanchi a mostrare le sue meraviglie. C. Castaneda

29 agosto 2008

Spirito libero



Quando sono in vacanza con la padroncina "Sempre in Viaggio" e con "L'uomo che disegna le montagne" nella valle incantata dell'alta montagna, posso correre come il vento e lei o loro mi portano in giro per tutto il giorno... loro camminano ed io corro più veloce della luce, poi torno indietro per non perderli di vista e ogni tanto mi butto nei ruscelli freschi con le acque chiare e gioco con le ombre, mi dimentico di me stesso e mi sento nemmeno più cane, ma faccio parte di tutto, sento che mi estendo all'infinito ed una felicità indescrivibile mi invade tutto, potessi comunicarlo a loro!!!! Al mattino quando mi sveglio (sono un dormiglione e la mattina mi piace dormire a lungo) mi avvicino al letto della mia adoratissima padroncina e la annuso, così capisco subito il suo umore e poi mi rimetto a dormire, sapendo già che mi aspetterà un stupenda giornata di corse e di giochi... lei qualche volta vorrebbe stare tranquilla a leggere, ma io voglio che mi porti in giro, da solo non mi piace e così incomincio a rompere (così dice lei), le salto adosso e incomincio darle morsi leggeri.... alla fine so che cederà, perchè sento che ci assomigliamo..... siamo due spiriti liberi, facciamo sempre di testa nostra e non ci interessano le convenzioni sociali .... siamo nomadi culturali e ci piace spaziare. Io non riesco essere un cane come mi vorrebbe il Signore (quello che accompagnò il mio "Adoratissimo ed Unico Padrone" quando mi presero con loro). Mi sgrida sempre e dice che non sono un cane, ma uno buono a nulla, un cane deve ubbidire e servire a qualcosa, io per esempio dovrei essere un cane da caccia.... mi viene da ridere...... Ma io detesto la schiavitù e non voglio essere imbrigliato; dice che per colpa del mio "Adoratissimo ed Unico Padrone" non ho imparato nulla, pensate ci ha pure costretti a frequentare una scuola canina. Non ci piaceva gran che, facevamo finta di seguire tutto quanto, ma appena fuori tornavamo alla nostra solita vita fatta di complicità. Ho un olfatto incredibile e mi piace seguire le tracce che più mi intrigano, non mi va di eseguire ordini che per me non hanno nessun senso... meno male che la mia padroncina "Sempre in Viaggio", la mamma, il Signorino (il fratello più giovane del Signore) e le principessine mi accettano e amano per quello che sono e mi portano in giro senza collare. Mica scappo, loro lo sanno, torno sempre indietro per controllare se non mi hanno abbandonato per poi correre ancora.... perchè io sono Shadowtracker, il guerriero del vento delle ombre.

E' tempo di morire

Già da tempo il mio “Unico adoratissimo Padrone” non stava tanto bene, secondo me, io lo sentivo e cercavo di fare qualcosa, ma non c’era verso di farglielo capire, ogni volta che cercavo di comunicargli che doveva riguardarsi, lui faceva finta di non sentire, mi carezzava e mi parlò d’altro, insomma anche a me non piaceva tanto rimanere stravaccato per ore e ore accanto a lui sul divano e per farlo alzare doveva intervenire anche la mamma…..avrei desiderato tanto vederlo in piena forma fisica in modo da poter gironzolare per intere giornate in aperta campagna e su per colline e montagne a inseguire venti, ombre e farfalle. Ricordo che uno o due giorni prima che mi lasciò per sempre, c’era in visita anche una delle mie principessine; lui mi sussurro’ all’orecchio che era tempo di morire, io rimasi sbalordito e guardai la mia principessina, anche lei alquanto sconcertata. Solo dopo che non lo vidi tornare, mi venne in mente un film che avevo visto tempo fa, insieme alla mia padroncina “Sempre in Viaggio”, allora rimasi afflitto sentendo recitare più volte queste parole da lei con le lacrime agli occhi e così ogni volta che penso alla ripartita del mio “Unico adoratissimo Padrone” rivedo le lacrime sul viso e sento risuonare le parole:

“io ho visto cose che voi umani non potreste immaginare…navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. E’ tempo di morire ….”

Associo queste parole al dolore più grande che io abbia mai provato e pensandoci mi vengono i brividi…..

il guerriero del vento e delle ombre


Vivo in una famiglia sgangherata e da quando il mio “Unico Adoratissimo Padrone” mi lasciò per sempre, a quanto pare, soffro di attacchi di panico e ho sempre il terrore di rimanere solo ed abbandonato. Sapete, amo la compagnia degli umani, lo so, è un mio limite, anche se non riesco a comprenderli fino in fondo. La maggior parte del tempo passo con la mamma o con la nonna; il mio “Unico ed Adoratissimo Padrone” la chiamava mamma (non ho mai capito il perché) ed anche il Signore, il Signorino e la mia amatissima padroncina “Sempre in Viaggio” la chiamano mamma (ho capito il perché, essendo loro i figli). Tutte le principessine che qualche volta mi portano a spasso la chiamano nonna. Ora noi due viviamo soli e sento che si affeziona sempre di più a me ed io cerco di avere cura di lei. Infatti la seguo ovunque, un po’ per il mio terrore di essere abbandonato e un po’ perché provo tanto affetto per lei; soffriamo ancora insieme per la dipartita improvvisa del mio “Unico Adoratissimo Padrone”. Purtroppo essendo anziana non riesce a salire per i sentieri di montagna e così le nostre passeggiate non possono estendersi come vorrei… Io amo correre con il vento e meno male che ogni tanto arrivano la mia amatissima padroncina “Sempre in Viaggio” con “l’Uomo che disegna le Montagne” e mi portano per giorni e giorni sulle montagne dove si trova questa valle che vedete qui sopra. Era il posto dell'anima del mio "Unico adoratissimo Padrone" e lo è per me e per la mia amatissima "Sempre in viaggio" padroncina. Mi piace correre accanto a loro e ascoltare i loro discorsi, mi fanno ridere e soprattutto non mi sgridano quando inseguo le ombre e gioco con le farfalle.

28 agosto 2008

La pantera

Ero il più piccolo e meno bello di tutta la cucciolata, tante persone vennero a trovarci e ammirarci (meno male che a certi ceffi non piacqui) ma ricordo la gelosia che provai quando qualcuno che trovai simpatico non mi considerasse proprio e preferì i miei fratelli a me. Rimasto solo mi chiusero dentro una gabbia e ad un certo punto il mio cervello fece cilecca, girai in tondo, in tondo senza capire più nulla e vidi solo sbarre e ancora sbarre. Anni più tardi, passeggiando, la mia padroncina "Sempre in Viaggio" recitò ad alta voce una poesia ed io rimasi folgorato, perchè mi sentii trasportato indietro nel tempo quando ero chiuso in gabbia. Vi devo confessare che sono un cane bilingue, amo le poesie ed anche i film in lingua originale...

La Pantera di Rainer Maria Rilke

Sein Blick ist vom Vorùbergehn der Stàbe
so mùd geworden, dass er nichts mehr hàlt.
Ihm ist, als ob es tausend Stàbe gàbe
und hinter tausend Stàben keine Welt.

Der weiche Gang geschmeidig starker Schritte,
der sich im allerkleinsten Kreise dreht,
ist wie ein Tanz von Kraft um eine Mitte,
in der betàubt ein grosser Wille steht.

Nur manchmal schiebt der Vorhang der Pupille
sich lautlos auf-. Dann geht ein Bild hinein,
geht durch der Glieder angespannte Stille-
und hòrt im Herzen auf zu sein.


Il suo sguardo, per lo scorrere continuo delle sbarre,
è diventato così stanco, che non trattiene più nulla.
E’ come se ci fossero mille sbarre intorno a lui,
e dietro le mille sbarre nessun mondo.

L’incedere morbido dei passi flessuosi e forti,
nel girare in cerchi sempre più piccoli,
è come la danza di una forza intorno a un centro
in cui si erge, stordito, un gran volere.

Soltanto a tratti si alza, muto, il velo delle pupille.
Allora un’ immagine vi entra, si muove
Attraverso le membra silenziose e tese
E va a spegnersi nel cuore."

Un giorno vidi tornare due signori che mesi prima portarono via il mio fratello preferito Parsifal, il più bello ed intelligente di tutti noi. Ero gelosissimo, perché uno di quei signori mi fece tanta simpatia ed inutilmente cercai allora di catturare il suo interesse, e lui pur guardandomi con benevolenza preferii mio fratello. Essendo rimasto solo, mi presero con loro e per me cambiò la vita....... seppi dopo della tragica morte di mio fratello Parsifal in un incidente d'auto. Così la sua sfortuna divenne la mia fortuna e tra me ed il mio "Unico Amatissimo Padrone" si instaurò un rapporto di amicizia profonda. Non confondetevi con i miei padroni e padroncine, Vi spiegherò meglio.... Ho avuto un solo padrone (secondo me) che purtroppo mi ha lasciato per sempre. Con lui vivevo in simbiosi, eravamo insieme di giorno e di notte ed io per lui piango ancora .....