27 settembre 2008

comprendiamo ciò che il vento ha scritto sulla sabbia


Così il nostro cuore è consacrato
con fraterna fedeltà
a tutto ciò che fugge
e scorre,
alla vita,
non a ciò che è saldo e capace di durare.

Presto ci stanca ciò che permane,
rocce di un mondo di stelle e gioielli,
noi anime-bolle-di-vento-e-sapone
sospinte in eterno mutare.
Spose di un tempo, senza durata,
per cui la rugiada su un petalo di rosa,
per cui un battito d'ali d'uccello
il morire di un gioco di nuvole,
scintillio di neve, arcobaleno,
farfalla, già volati via,
per cui lo squillare di una risata,
che nel passare ci sfiora appena,
può voler dire festa o portare dolore.
Amiamo ciò che ci somiglia,
e comprendiamo
ciò che il vento ha scritto
sulla sabbia.


Hermann Hesse da La felicità, versi e pensieri

25 settembre 2008

Intensità



"SONO QUELLA BALORDA INTENSITA' CHE E' UN'ANIMA......"

14 settembre 2008

custodisci il tuo cuore con ogni cura



Quando gioco con il “fratellino” Lesani o con Ares, il cucciolo, cerco spesso di trasmettere loro qualcosa che possa aiutarli nel loro viaggio in questa vita meravigliosa e piena di odori e sensazioni. Vorrei diventassero coraggiosi guerrieri che riescono a tenere lontano dai loro cuori le innumerevoli insidie che si presenteranno sul loro cammino e cito alcune frasi che ho letto insieme alla mia padroncina “Sempre in viaggio”.

“Sii pronto ad apprezzare ciò che incontri” DUNE F. Herbert

“Se non sai mollare gli ormeggi al crepuscolo e gettare le ancore in acque sconosciute, se non impari a sentire familiare tutti i venti, anche quelli più selvaggi che fanno tremare gli infissi della finestra e scoperchiano i vecchi camini, non hai alcuna idea della vita”. Aforismi di Marburgo F. Masini

“Custodisci il tuo cuore con ogni cura, poiché da esso sgorga la vita”. (a proposito di Heidegger)

I venti odo venire


Sono il guerriero del vento e delle ombre, perché corro veloce come il vento e mi piace giocare con le ombre. Mi piace osservare e sentire i venti con la mia amatissima padroncina “Sempre in Viaggio”. Talvolta, quando siamo nella valle incantata dell’alta montagna ci fermiamo per ore ad ascoltare i venti. Ci sono giorni dove sono furiosi e pazzi ed altri dove soffiano dolcemente come per cullarci, ma quasi sempre sono imprevedibili…. Credo che abbiano una loro personalità e che seguino delle piste, che solo raramente riesco ad anticipare, ma alla fine mi rendo conto che vanno e vengono come vogliono loro e non riesco a capire il loro disegno. Ci sono venti che sento arrivare e tutto attento ascolto, mentre la mia anima diventa irrequieta e cerco rifugio appoggiando il mio muso sulle gambe della mia padroncina, che come ipnotizzata guarda lontano e mi accarezza la testa. Magari pensa alla poesia che mi ha letto una volta mentre eravamo chiusi in casa e fuori turbinavano venti potenti e ruggenti, era come se fossero alla ricerca di noi ……

Vorgefuhl

Ich bin wie eine Fahne von Fernen umgeben.
Ich ahne die Winde, die kommen, und muß sie leben,
während die Dinge unten sich noch nicht rühren:
die Türen schließen noch sanft, und in den Kaminen
ist Stille;
die Fenster zittern noch nicht, und der Staub ist noch
schwer.

Da weiß ich die Stürme schon und bin erregt wie das
Meer.
Und breite mich aus und falle in mich hinein
und werfe mich ab und bin ganz allein
in dem großen Sturm.

Presagio
Io, come una bandiera entro infiniti spazi levata,
i venti odo venire, e in essi vivo,
mentre sotto di me, laggiù, tace ogni cosa e non si muove:
ancora s’aprono gli usci dolcemente,
ancora dorme il silenzio entro i camini, e senza
strepito è ferma ogni finestra, e greve
posa ancora la polvere sul suolo.
Ed io già sento la bufera, e tutto
rabbrividisco, come il mare:
fuori di me già mi riverso e in me ricado,
e mi dilato, e vivo
nella vasta bufera avida, solo.

R.M. Rilke

La bellezza risplende nel cuore..



Ares è nato in tarda primavera e sembrava un batuffolo di cotone.... la prima volta l'ho visto a maggio e mi veniva voglia di acciuffarlo per portarlo in giro..... pensavo "magari si potesse divertire anche lui", ma le sue padroncine non erano d'accordo.
La primavera da noi è molto bella, tutta la valle sembra vestita a festa ed il profumo degli alberi fioriti si sente ovunque.... ho sentito raccontare dalla mamma che tanti anni fa la valle era ancora più bella, perché non c'erano solo alberi di mele, ma tante diverse colture ed in primavera l'esplosione di tanti colori e profumi era stupefacente.
Quando guardo negli occhi di Ares, di Lesani e di Cora mi viene sempre in mente una frase che ho sentito dalla mia padroncina "Sempre in Viaggio.

"La bellezza risplende nel cuore di colui che ad essa aspira, più che negli occhi di colui che la vede." Gibran

ed è certo che nei nostri cuori risplende tanta bellezza....

7 settembre 2008

La capanna di legno



Quando sono nella valle incantata dell’alta montagna con la mia padroncina “Sempre in Viaggio” ogni giorno per me è una festa. Non so mai in anticipo dove vagabonderemo per ore e ore… l’unica cosa certa è che saremo immersi in un mare di odori, sapori e certe volte posso seguire delle piste che mi portano in luoghi bellissimi. La mia padroncina ogni tanto si ferma per ammirare il panorama e soprattutto le piacciono gli alberi; questi alberi cresciuti sopra i 2000 metri sono alberi particolari, resistenti e con radici che si intrecciano in modo bizzarro sul terreno roccioso e profumato. Ogni tanto lasciamo i sentieri appena abbozzati e ci inoltriamo nei boschi fitti….. a volte sbucano a pochi passi da noi caprioli o cerbiatti (io li sento molto in anticipo) e se non ci perdiamo per strada (è già capitato che la mia padroncina non riuscisse a trovarla) visitiamo la capanna magica di legno, abbarbicata sulla montagna e protetta da tanti alberi grandi e scuri. E’ un posto magico, dove si respira l’aria del bosco ricco di infiniti odori, tutti particolari e si sente il vento tra le chiome degli alberi ed io posso seguire mille tracce e giocare con le farfalle e le ombre.

6 settembre 2008

Lesani, Cora e Ares





Sono un cane solitario, anche se delle volte godo della compagnia dei miei simili. A sentire la mia padroncina noi animali siamo migliori degli uomini. Visto che corro sempre libero, spesso capita di incontrare altri cani (solitamente al guinzaglio) e i padroni si preoccupano quando mi avvicino; meno male che non mi allontano mai troppo da chi mi accompagna. Io sono pacifico, mi piace annusarli e delle volte giochiamo insieme. Per fare sorridere la mia amatissima padroncina “Sempre in Viaggio” basta che incontri un cane per strada e già si sente felice. Lei sostiene che le piacciono tutti, ma proprio tutti i cani ….i belli ed i brutti indistintamente, ognuno ha un suo carattere e se potesse li adotterebbe tutti; una volta l’ho vista litigare con un uomo che stava picchiando il suo cane, mai l’ho vista così arrabbiata in tutta la mia vita e avevo paura per lei, perché quell’omone era grande e grosso dieci volte lei; comunque ero già pronto all’azione per difenderla e non credo che avrei avuto delle difficoltà, i miei denti sono aguzzi e taglientissimi. Ovviamente ho i miei amici: ho conosciuto Lesani, un Rhodesian Ridgeback, quando era cucciolo e in pratica è cresciuto accanto a me, era piccolino e ora si è fatto bello grande, non ha ancora perso il vizio di leccarmi il pisellino, si vede che gli piace l’odore.... Mi sento molto protettivo nei suoi confronti, anche se sta diventando irruento e delle volte mi stufo pure a stargli dietro, ma io lo vedo come un mio fratellino e poi la sua padroncina, una delle mie principesse, quando lo porta in giro non si dimentica del vecchio Pablo e mi fa venire con loro. Cora avrà come minimo il doppio della mia età ….siamo vicini di case e “gabbia”. A lei piace stare nella sua gabbia, ci sta spesso e non soffre come me a star lì dentro, forse si sente addirittura protetta. Lei è docile e dolce, silenziosa e non si lamenta quasi mai, mentre io non riesco proprio a starci. Dovete sapere che in giardino, o meglio nell’orto (è grande) abbiamo una di fronte all’altra le nostre gabbie spaziose con dentro ognuno la propria casettina, tanto spazio e ombra. I miei mi vorrebbero chiudere lì dentro qualche volta, ma io non ci voglio stare, non so vivere senza la compagnia degli uomini. Qualche volta ci vado, ma solo perché “la mamma” sta lavorando nell’orto e non può avermi tra i piedi, anche se ho imparato a non calpestare le verdure, i fiori e cerco di seguire i sentieri tra i filari e le aiuole. Ares, l’ultimo arrivato in famiglia, un Golden Retriever quasi bianco, dolcissimo e giocherellone anche lui, cerca sempre di imitarci e di farci divertire, se vede che chi lo guarda ride, allora non smette più di ripetersi. Ognuno di noi vive in un contesto diverso, creando una comunanza tra umani e animali, e a volte questo nostro stare insieme mi esalta e mi libera, così pieno di gioia cammino per la stessa strada di chi ho accanto, siano essi cani o umani.

Sentirai il tuono

Certe sere provo una nostalgia struggente per il mio “Unico adoratissimo Padrone” o per la padroncina “Sempre in Viaggio”, mi rivedo con loro e il desiderio di averli a fianco mi strugge, meno male che mi distraggo facilmente e questa cosa non dura mai a lungo….altrimenti che pena. In quei momenti mi viene spesso in mente una piccola poesia che ho potuto sbirciare.


“Sentirai il tuono e mi rammenterai, penserai desiderava una bufera…. Sarà una striscia di cielo acceso di rosso e il cuore come allora in fiamme.” Anna Achmatova

Anche noi cani soffriamo le pene dell’amore, forse più di voi umani, perché noi sappiamo amare veramente, mentre i vostri amori sono alquanto superficiali. Voi avete la mente da mercanti, mentre noi amiamo incondizionatamente. Voi pensate sempre ad un tornaconto e se non siete adeguatamente ricompensati, cancellate la persona e cercate di conquistarne un’altra. Tanto alla fine sono tutti intercambiabili per voi. La mia padroncina mi dice spesso che sarebbe felice se riuscisse ad amare come lo so fare io, ma io so che lei mi ama e che mai mi farebbe del male…. è solo che forse non si fida troppo degli umani per poterli amare incondizionatamente.

2 settembre 2008

alberi

Gli alberi sono poesie che la terra scrive sul cielo. Gli umani li abbattono e li trasformano in carta per potervi registrare la loro vuotaggine... Gibran

il grande castagno



Tornati a casa dalla valle incantata ero esausto e dormii per alcuni giorni; una delle mie principessine, la più grande, mi portò dal veterinario, perché tutti erano preoccupati per la mia magrezza. Ma nonostante il tumore mi sento in piena forma e riguadagnerò di nuovo il peso perduto, perché ora non posso correre come vorrei….chi mi accompagnerebbe, visto che la mia amatissima padroncina “Sempre in Viaggio” non è qui con me. Gli altri sono impegnati e meno male, che qualche volta hanno un’oretta da dedicarmi, però il Signorino potrebbe portarmi più spesso in giro, lui sa che mi piace tanto. Con la “mamma” vado sempre nel prato vicino casa e mi piace stare lì, ci sono gli alberi, le ombre e le farfalle……ma io adoro fare lunghe passeggiate, qualche volta lei mi porta fino al castagno enorme, l’albero preferito della mia amatissima padroncina “Sempre in viaggio”. Lì la padroncina, ogni volta che passiamo, si siede appoggiata all’enorme tronco e guarda l’orizzonte, le montagne e il cielo, mentre io gioco lì accanto per poi proseguire insieme a lei verso mete più lontane e la stessa cosa si ripete quando torniamo dai nostri lunghi vagabondaggi; prima di rientrare a casa, ci fermiamo sotto l’enorme e vecchio castagno e questo succede in qualsiasi stagione. Ogni tanto ci vado fino a lì da solo (rarissime volte) o con la "mamma", anche lei ama questi alberi e Vi posso garantire che sono alberi notevoli, meno male che li hanno messi sotto protezione e così non vengono abbattuti per fini speculativi.

1 settembre 2008

valle incantata



Quest’anno prima che venisse a trovarmi la mia amatissima padroncina “Sempre in Viaggio” ero dimagrito parecchio e quando mi ha portato nella valle incantata in alta montagna, pur mangiando tantissimo, ero sempre magro come uno scheletro. Lei guardandomi era preoccupata, ma poi vedendomi correre tutto il giorno, per ore e ore, un po’ si tranquillizzò. Non riuscivo stare fermo, correvo, correvo e correvo più veloce del vento e qualche volta buttandomi nelle pozzanghere e nel fango ero imbrattato di terra ed anche di sterco di mucca. Ci siamo dimenticati di portarci dietro le spazzole per pulirmi e ricordo che un giorno, per rendermi un pochino presentabile mi buttarono addosso tanta di quell’acqua freddissima, e visto che tremavo tutto, lei mi avvolse con una coperta calda e mi coccolò per tanto tempo. La prima notte, per farmi dormire, sistemò un tappetino accanto al suo letto, ma non mi sentivo a mio agio e così gironzolai per parecchio tempo nella stanza, quando ero sicuro che loro si fossero addormentati, saltai sul letto vuoto che stava giusto a mezzo metro dal lettone dove dormiva la padroncina….. mi avrebbe sgridato? Quando si rese conto che ero salito sul letto vuoto, inizialmente bofonchiò un pochino e mi fece scendere, ma poi io risalii di nuovo e così lei stese una vecchia coperta dismessa sul letto ed io avevo ottenuto ciò che volevo. Desideravo stare alla sua altezza, così aprendo gli occhi potevo guardarla dormire e stavo più comodo e caldo.

Oltre le ombre mi piacciono anche le farfalle, seguo il loro volo e cerco di catturarle, ma solo per finta, ciò che mi intriga è il loro essere, così mutevole, così colorato e leggero. Infatti in certe culture precolombiane le farfalle sono considerate le messaggere del SAPERE e riescono a fare da collegamento tra le varie dimensioni. (mi sembra di averlo sentito raccontare da qualcuno). Un giorno correndo lungo un sentiero nel bosco – quanti profumi deliziosi - presi un uccellino, lo portai un pochino in giro, era un esserino tutto tremante e piccolino e poi lo posai dolcemente per terra. In quell’istante mi sorprese “L’uomo che disegna le Montagne” e l’uccellino sembrava paralizzato, lui chiamò la padroncina e mi guardarono con sospetto. Ma io so che non volevo fargli del male, anche a casa qualche volta porto in giro le galline, a loro piace, si buttano a terra e vogliono essere trasportate da me… è un gioco che facciamo ormai da parecchio. Meno male che la padroncina si ricordava di questo particolare, così cercò di mettere in salvo l'uccellino ... speriamo sia sopravvissuto.