14 settembre 2008

I venti odo venire


Sono il guerriero del vento e delle ombre, perché corro veloce come il vento e mi piace giocare con le ombre. Mi piace osservare e sentire i venti con la mia amatissima padroncina “Sempre in Viaggio”. Talvolta, quando siamo nella valle incantata dell’alta montagna ci fermiamo per ore ad ascoltare i venti. Ci sono giorni dove sono furiosi e pazzi ed altri dove soffiano dolcemente come per cullarci, ma quasi sempre sono imprevedibili…. Credo che abbiano una loro personalità e che seguino delle piste, che solo raramente riesco ad anticipare, ma alla fine mi rendo conto che vanno e vengono come vogliono loro e non riesco a capire il loro disegno. Ci sono venti che sento arrivare e tutto attento ascolto, mentre la mia anima diventa irrequieta e cerco rifugio appoggiando il mio muso sulle gambe della mia padroncina, che come ipnotizzata guarda lontano e mi accarezza la testa. Magari pensa alla poesia che mi ha letto una volta mentre eravamo chiusi in casa e fuori turbinavano venti potenti e ruggenti, era come se fossero alla ricerca di noi ……

Vorgefuhl

Ich bin wie eine Fahne von Fernen umgeben.
Ich ahne die Winde, die kommen, und muß sie leben,
während die Dinge unten sich noch nicht rühren:
die Türen schließen noch sanft, und in den Kaminen
ist Stille;
die Fenster zittern noch nicht, und der Staub ist noch
schwer.

Da weiß ich die Stürme schon und bin erregt wie das
Meer.
Und breite mich aus und falle in mich hinein
und werfe mich ab und bin ganz allein
in dem großen Sturm.

Presagio
Io, come una bandiera entro infiniti spazi levata,
i venti odo venire, e in essi vivo,
mentre sotto di me, laggiù, tace ogni cosa e non si muove:
ancora s’aprono gli usci dolcemente,
ancora dorme il silenzio entro i camini, e senza
strepito è ferma ogni finestra, e greve
posa ancora la polvere sul suolo.
Ed io già sento la bufera, e tutto
rabbrividisco, come il mare:
fuori di me già mi riverso e in me ricado,
e mi dilato, e vivo
nella vasta bufera avida, solo.

R.M. Rilke

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