30 agosto 2008

Don Juan Matus


Quando leggete “il guerriero del vento e delle ombre” riderete, vi direte ma quale guerriero, guerriero, se ha paura di essere abbandonato, se gli piace dormire la mattina, se non ubbidisce e fa sempre di testa sua ecc. ecc. Forse mi conviene spiegarvelo con una bellissima frase che ho potuto sbirciare, mentre la stava leggendo la mia padroncina “Sempre in Viaggio”:

“Un guerriero è costantemente in guardia contro la grossolanità del comportamento umano. Un guerriero è magico e spietato – un dissidente con gusti e modi estremamente raffinati, che in questo mondo ha il compito di affilare i propri lati taglienti, pur celandosi in modo che nessuno fosse in grado di sospettare la sua spietatezza.” Don Juan

Rimasi colpito da questa frase e da allora mi piace sbirciare le letture della mia amatissima padroncina “Sempre in Viaggio”. Ogni tanto mi stupisco come alcuni umani riescano a trovare le parole perfette per descrivere complessi stati d’animo. Io non sono tanto portato per le parole, perché vivo di sensazioni, ma certe parole sono musica per le mie orecchie e balsamo per il mio corpo apparentemente in perfetta forma, ma dentro corroso da un brutto male. Non ho tanta voglia di lamentarmi del tumore che mi è stato diagnosticato, anzi vi dico che da guerriero cercherò di dissimulare spietatamente. Voglio godermi ogni secondo del mio viaggio su questa terra magica, in questa vita magica e vi cito un’altra frase bellissima:

“Tutto quello di cui abbiamo bisogno per cogliere le meraviglie di questa realtà è un distacco adeguato e, ancora di più, affetto e abbandono. “Un guerriero deve amare questo mondo”, mi aveva ammonito Don Juan, se vuole che esso, all’apparenza tanto banale, si spalanchi a mostrare le sue meraviglie. C. Castaneda

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